Bon Ton: cos’è?
Nella sua definizione da vocabolario, la parola Bon Ton deriva dal francese e letteralmente significa ‘Buon Tono’ ed è un’espressione usata per indicare i comportamenti e i modi educati prescritti dall’etichetta.
Nello specifico si riferisce al galateo (n.d.r dall’italiano), le buone maniere e l’eleganza che di norma si devono conoscere per far parte di alcuni ambienti sociali di alto livello, che richiedono una certa immagine e portamento.
Essenzialmente è sancito dalla moda, e deve essere seguito se non si vuole sfigurare davanti ai propri ospiti durante cerimonie, eventi, cene, pranzi ecc ecc definendo così alcune regole comportamentali che fondamentalmente sono i capisaldi della buona educazione.
Le sue origini risalgono circa al 200 a.C e si possono attribuire al teologo e filosofo Clemente Alessandrino, un pedagogo che già allora propose alcune norme su come stare a tavola, vestirsi, mangiare, come utilizzare i profumi e tanto altro.
A cosa serve?
Come già descritto, indica che cosa fare o non fare in determinate situazioni, proponendosi quasi come una guida dettagliata su come:
- Comportarsi a tavola
- Comportarsi all’interno della società/ di un circolo/di un ambiente
- Mangiare
- Brindare (n.d.r uso dei diversi formati di bicchiere conosciuti)
- Approcciare alcuni piatti (n.d.r come gestire le diverse pietanze)
- Usare le posate e come posizionarle sulla tavola
- Utilizzare il tovagliolo nel modo corretto
Cosa sapere?
Ecco alcuni consigli utili per farvi comprendere al meglio come comportarvi a tavola seguendo alcune delle principali regole del bon ton o galateo:
Cin Cin
Anche se così diffusa nonostante tutto, è un’abitudine decisamente sbagliata.
Infatti basta solamente alzare il bicchiere in modo discreto, magari nella direzione del festeggiato per far capire le proprie intenzioni, senza esagerare.
Chiedere il sale
E’ da considerarsi un gesto un gesto poco carino nei confronti di chi ha preparato le portate della cena o del pranzo che si stanno consumando.
In un certo senso indica che non stiamo apprezzando il cibo servito, mettendo così a disagio il proprio oste.
Il brodo a tavola
Addentrandosi nell’analisi delle singole prelibatezze, il brodo è sicuramente quello più difficile da ‘gestire’, proprio perché il piatto non dovrà mai essere inclinato verso di noi per raccogliere le ultime gocce, ma esternamente.
Mangiare gli spaghetti
Come mangiare gli spaghetti è una domanda che da sempre accompagna chiunque: buona norma è arrotolarli sulla forchetta e accompagnarli alla bocca, evitando obbligatoriamente quel fastidiosissimo effetto ‘risucchio’.
Consumare il pane
Va sempre spezzato con le mani e mai tagliato con il coltello.
Eviterete così di creare molte briciole sulla tavola, che sporcherebbero e renderebbero l’ambiente caotico e sporco per tutti i commensali.
Bere dal calice
Cercate di tamponarvi le mani con il tovagliolo prima di bere dal vostro calice, evitando così di lasciare aloni di unto sul vetro.
Usare il cucchiaio
Anche per questa posata esiste una regola ben precisa di utilizzo, che consiglia di portarla alla bocca senza aiutarsi alzando il piatto da cui deriva il cibo raccolto.
Il ruolo del tovagliolo
Deve essere posizionato sulle proprie gambe e non diversamente.
Iniziare un pasto
Inizierà solamente quando tutti i commensali saranno seduti a tavola.
E’ maleducazione infatti iniziare a mangiare prima degli altri, soprattutto per quanto riguarda la padrona di casa, che dovrà essere rigorosamente aspettata per incominciare il pasto.
‘Buon appetito’
Praticamente nessuno comprende la poca creanza che si riserva ai propri ospiti esordendo con ‘Buon Appetito’, dal momento che qualsiasi inizio pasto deve avvenire in silenzio e tranquillità.
Non è necessario intavolare da subito conversazioni fitte e articolate.
La fine del pasto
Al finire di un pasto lasciare le posate parallelamente sul piatto (forchetta e coltello) è sinonimo di gradimento, poiché si comunicherà ai padroni di casa di essere rimasti veramente soddisfatti della cena a cui si è appena partecipato.