Per le fabbriche e le industrie italiane si è arrivati ad un punto di svolta. L’ecologia e l’attenzione all’ambiente stanno diventando degli elementi fondamentali nell’intendere un’impresa, e molte ditte produttrici italiane hanno implementato i loro macchinari e rivisto i loro processi produttivi indicizzandoli verso una visione più green.
L’ecologia è importante, l’attenzione verso l’ambiente e verso il mondo che ci circonda sono ormai dei punti imprescindibili; ma non sempre ecologia è sinonimo di dispendiosità, anzi, con le moderne tecnologie si riescono ad ottenere enormi risparmi, sia per il produttore che per il consumatore finale.
Un risparmio per tutti
Per avere un’idea di massima sulle possibilità di risparmio che l’ecologia può offrire, si possono visitare vari siti internet di ditte del settore, come per esempio sul sito www.fustameria.it e visualizzare i vari processi lavorativi che portano ad un corretto riciclo e riabilitazione dei vari prodotti.
Se si parla di fusti e di cisterne plastiche per esempio, è bene sottolineare che le nuove leghe plastiche riescono a fornire prestazioni uguali, se non superiori, a quelle metalliche che spesso sono soggette ad attacchi degli agenti esterni (come per esempio la corrosione dopo un utilizzo continuo), e non possono essere riutilizzate.
Una cisterna in plastica riciclata potrà fornire senza orma di dubbio tutte le caratteristiche di una pari livello, ma metallica. Il peso sostenuto sarà lo stesso (e in alcuni casi addirittura maggiore), e con un’opportuna pulizia, la cisterna in materiale plastico potrà essere riutilizzata più volte.
Un corretto riutilizzo porta ad un risparmio economico
Partendo dal presupposto di avere una cisterna o una cisternetta in plastica in buone condizioni, questa potrà essere ritirata, pulita con specifici liquidi ecologici, rimossa da tutte le eventuali etichette, ed essere quindi pronta per un successivo utilizzo. Questo iter (che logicamente può essere effettuato solo in caso di cisterne in buone condizioni, che altrimenti verranno eliminate e riciclate con i metodi tradizionali), è adottato dalle maggiori ditte produttrici di fusti e di cisterne metalliche e plastiche.
Una ditta produttrice quindi deve essere certificata e operare secondo gli standard previsti dallo Stato e dall’Unione Europea. Se da un lato difatti le materie prime devono rispettare le normative previste dalla legge, anche tutto il processo produttivo non deve essere da meno. Si pensi per esempio a tutte le vernici, i solventi, gli acidi che venivano comunemente utilizzati in passato, e che costituivano la maggior parte dell’inquinamento prodotto.
Oggi le cose sono diverse, e operare e produrre in modo eco sostenibile può avere anche un ritorno economico non indifferente.
Convenienza per il produttore e per il cliente finale
Riciclare e riutilizzare prodotti in buono stato, e renderli perfetti per un nuovo utilizzo è quindi sinonimo di convenienza per una ditta produttrice, che riuscirà a fidelizzare i propri clienti offrendo dei prodotti concorrenziali. I clienti a loro volta avranno dei grandi risparmi in ambito economico. La rigenerazione di una cisterna o di un fusto è difatti molto meno costosa rispetto all’acquisto di un prodotto nuovo.
Il continuo acquisto di prodotti nuovi era la consuetudine con fusti di metallo per esempio. Con il passare del tempo i liquidi contenuti, andranno inevitabilmente ad intaccare la struttura chimica del metallo, per quanto trattato e preparato specificamente al contenimento di tali liquidi.
L’ecologia quindi è diventata parte integrante dell’industria e di tutti i processi produttivi, non solo per le materie prime (che devono in ogni caso essere certificate e di qualità tale da non recare danno all’ambiente circostante), ma proprio per quanto riguarda la produzione stessa.
Affidarsi quindi ad un’azienda seria, che opera sul territorio da anni con professionalità, sarà sinonimo di certezza e di sicurezza di un prodotto finito conforme agli standard qualitativi e vicino all’ambiente che ci circonda. Ricordandosi sempre che il mondo in cui viviamo non è nostro, ma è soltanto preso in prestito dai nostri figli.