Come finanziare una startup in Italia: risorse e opportunità

Avviare una startup richiede non solo una buona idea, ma anche le risorse finanziarie per trasformarla in realtà. Quindi, la domanda centrale per ogni aspirante imprenditore è: come finanziare una startup? In questo articolo esploreremo le principali opportunità disponibili per le startup italiane, analizzando sia i programmi nazionali, con un approfondimento sull’agevolazione Smart e Start di Invitalia.

Bootstrapping: partire con risorse proprie

Il termine bootstrapping si riferisce all’autofinanziamento di una startup nella sua fase iniziale, senza dipendere da aiuti esterni. Derivato dall’espressione inglese “tirarsi su da soli”, il concetto si applica anche al contesto informatico, dove indica un processo di autoavviamento senza input esterni.

Chi non sa come finanziare una startup, quindi, può optare per il bootstrapping, che offre molteplici vantaggi. Innanzitutto, permette alla startup di muoversi più rapidamente nelle prime fasi, focalizzandosi sullo sviluppo del prodotto piuttosto che nella ricerca di investitori. Questo approccio incoraggia una maggiore attenzione verso le esigenze dei clienti, mantenendo il controllo completo dell’azienda e la possibilità di scegliere con cautela eventuali partner finanziari futuri, evitando speculatori.

Per sfruttare al meglio il bootstrapping, ecco alcuni suggerimenti pratici:

  • ridurre al minimo i costi iniziali: concentrarsi su spese essenziali e adottare soluzioni low-cost, come software open-source o spazi di coworking;
  • creare prototipi semplici (MVP): sviluppare versioni base del prodotto per testare rapidamente l’interesse del mercato;
  • reinvestire i primi guadagni: utilizzare i ricavi iniziali per migliorare il prodotto e consolidare la crescita;
  • valorizzare le competenze interne: sfruttare le abilità del team per ridurre la necessità di servizi esterni.

Finanziamenti pubblici e agevolazioni governative

Come si fa a finanziare una startup? Queste nuove imprese possono accedere a diverse forme di finanziamento pubblico e agevolazioni governative progettate per supportare la crescita e l’innovazione imprenditoriale. Fra questi spiccano:

  • Neoimpresa: strumento che offre supporto finanziario per le neoimprese e le startup innovative con meno di 24 mesi di vita, coprendo fino all’80% delle spese di investimento. Include una garanzia pubblica gratuita e la possibilità di scegliere tra tasso fisso o variabile. Per accedervi occorre contattare Impresa Sanpaolo e verificare i requisiti e le modalità di richiesta;
  • Convertibile Impresa: finanziamento pensato per sostenere i progetti innovativi, con una dotazione fino a 500.000 euro. Si rivolge a startup innovative con progetti di sviluppo. Per accedervi occorre richiedere informazioni a Impresa Sanpaolo;
  • Fondo Nazionale Innovazione: fondo di venture capital che sostiene startup e PMI innovative con investimenti diretti o tramite fondi specializzati. Con una dotazione di 400 milioni di euro, si propone di finanziare circa 250 imprese. Si rivolge a imprese in fase di seed, start-up o scale-up, e per accedervi occorre consultare il sito ufficiale di Cassa depositi e prestiti.

Smart&Start Italia: l’agevolazione di Invitalia per le startup innovative

Smart&Start Italia è uno dei programmi più rilevanti per il sostegno alle startup innovative in Italia. Promosso da Invitalia e operativo dal 2014, questo incentivo mira a finanziare progetti imprenditoriali che puntano su innovazione tecnologica, digitalizzazione e valorizzazione della ricerca.

Il programma finanzia piani di impresa con spese comprese tra 100.000 euro e 1,5 milioni di euro, sostenendo sia investimenti materiali che immateriali. Le spese ammissibili includono:

  • acquisto di impianti, macchinari e attrezzature;
  • software, brevetti e licenze;
  • consulenze specialistiche e servizi di incubazione;
  • costi di personale e funzionamento aziendale, come materie prime e servizi necessari all’attività.

Questi finanziamenti sono accessibili anche per progetti che si focalizzano su tecnologie emergenti come intelligenza artificiale, blockchain e internet of things.

Smart&Start Italia si rivolge a:

  • startup innovative di piccola dimensione costituite da non più di 60 mesi;
  • team di persone fisiche intenzionati a costituire una startup in Italia, anche se residenti all’estero;
  • imprese straniere disposte ad aprire una sede operativa sul territorio italiano.

Un’attenzione particolare è riservata a giovani imprenditori under 36, donne e ricercatori che rientrano dall’estero, per i quali sono previste agevolazioni aggiuntive. Inoltre, startup localizzate nel Sud Italia possono beneficiare di un contributo a fondo perduto pari al 30% del finanziamento concesso.

Le domande per Smart&Start devono essere inviate online tramite la piattaforma dedicata di Invitalia, seguendo un iter ben definito. Sono richiesti:

  • la compilazione di un business plan dettagliato;
  • allegati che documentino le spese e il progetto;
  • una firma digitale per la conclusione della procedura;
  • un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) per le comunicazioni.

Dal suo avvio, Smart&Start Italia ha finanziato migliaia di startup, contribuendo a creare nuove opportunità di lavoro e promuovendo l’innovazione in settori chiave come il digitale e la sostenibilità.

Business Angel e investitori privati

I Business Angel rappresentano una risorsa fondamentale nell’ecosistema delle startup italiane. Si tratta di investitori privati che intervengono nelle fasi iniziali della vita di una startup, quando il rischio è più elevato e l’accesso ai finanziamenti tradizionali risulta complicato. I capitali offerti, generalmente una tantum, permettono alle startup di avviare le operazioni, sviluppare prototipi o consolidare il proprio modello di business.

Per attirare l’attenzione di un Business Angel, le startup devono presentarsi come opportunità d’investimento credibili e promettenti. Alcuni consigli utili da seguire potrebbero essere:

  • preparare un business plan dettagliato: documentare in modo chiaro il modello di business, i piani di crescita e le potenziali fonti di ricavo;
  • mostrare valore e innovazione: evidenziare il contenuto innovativo del progetto, dimostrando come si differenzia dalla concorrenza e quali problematiche risolve;
  • essere trasparenti sul rischio: riconoscere le incertezze legate al progetto, ma anche come si intende mitigarle.

La negoziazione con un Business Angel è un momento cruciale per una startup. Ecco alcune linee guida:

  • definire chiaramente le esigenze finanziarie: specificare l’importo richiesto e come sarà utilizzato il capitale;
  • valutare l’equità: trovare un equilibrio tra la quota di capitale ceduta e il valore della startup, evitando di diluire eccessivamente la proprietà;
  • stabilire un rapporto di fiducia: comunicare in modo aperto, dimostrando competenza e affidabilità.

Venture Capital in Italia: panoramica e opportunità

Il mercato del Venture Capital in Italia sta attraversando una fase di evoluzione e consolidamento, offrendo numerose opportunità di investimento in settori ad alto potenziale. Nonostante il gap di capitali rispetto ad altri mercati europei, il paese sta gradualmente attirando l’attenzione di investitori nazionali e internazionali grazie a un ecosistema in crescita e a innovazioni promettenti.

I settori di maggior interesse sono:

  • green tech: le tecnologie green rappresentano uno dei comparti più attrattivi per i fondi di Venture Capital, spinti dalla crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale;
  • biotecnologie: il settore delle biotecnologie continua a crescere in modo significativo, con un forte focus su innovazioni in campo medico e sanitario;
  • fintech: il panorama fintech italiano si sta affermando con una varietà di startup che offrono soluzioni finanziarie digitali, tra cui sistemi di pagamento, gestione patrimoniale e tecnologia blockchain.

Crowdfunding: sfruttare il potere della folla

Il crowdfunding rappresenta una delle modalità più accessibili e versatili per finanziare progetti innovativi, coinvolgendo una vasta rete di sostenitori pronti a investire idee, tempo e risorse. In Italia, il panorama delle piattaforme di crowdfunding è variegato, con oltre 100 realtà attive che offrono soluzioni adatte a diverse tipologie di iniziative, dalle startup tecnologiche ai progetti artistici, sociali e territoriali.

Fra queste piattaforme spiccano:

  • Eppela: si distingue per la varietà di progetti finanziabili, tra cui arte, cinema, innovazione sociale e tecnologia. Ha raccolto quasi 10 milioni di euro fino al 2022;
  • De Rev: con sede a Napoli, è un leader nel crowdfunding e nella comunicazione digitale, focalizzata su startup e progetti innovativi;
  • For Funding: la piattaforma di Intesa Sanpaolo, che ha superato i 33 milioni di euro raccolti nel 2022, è una delle più significative per chi cerca finanziamenti su larga scala;
  • Idea Ginger: con un forte radicamento territoriale, questa piattaforma finanzia progetti innovativi in Emilia Romagna.

Per condurre una campagna di crowdfunding efficace, è essenziale seguire alcune best practice:

  • definire un obiettivo chiaro e realistico;
  • creare una narrazione coinvolgente;
  • investire nella comunicazione;
  • coinvolgere una comunità iniziale;
  • offrire ricompense accattivanti.

Incubatori e acceleratori: più di un semplice finanziamento

Gli incubatori e gli acceleratori rappresentano una componente fondamentale dell’ecosistema delle startup in Italia. Oltre a fornire capitale iniziale, offrono una gamma di servizi che vanno dal mentoring al networking, aiutando le giovani imprese a superare le prime fasi critiche e a svilupparsi in maniera sostenibile. Secondo il Social Innovation Monitor, nel 2021 in Italia operavano 229 enti di questo tipo, con una crescita del 7% rispetto all’anno precedente.

La maggior parte degli incubatori e acceleratori italiani è concentrata nel Nord Italia, che ospita il 57% del totale. La Lombardia si distingue come la regione leader, accogliendo il 25% degli enti, seguita dall’Emilia-Romagna (13%) e dal Lazio (8%). Questa distribuzione riflette la forte presenza di poli tecnologici e industriali in queste regioni, che attraggono imprenditori e investitori.

Finanziamenti europei per startup: opportunità oltre i confini nazionali

Le startup italiane possono accedere a numerose opportunità di finanziamento offerte dall’Unione Europea, che rappresentano un’importante leva per crescere ed espandersi oltre i confini nazionali. Tra i programmi comunitari più conosciuti, due spiccano per il loro impatto: Horizon 2020 e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).

Horizon 2020 è il programma di finanziamento diretto dell’UE dedicato alla ricerca e innovazione. Questo strumento offre contributi a fondo perduto a soggetti giuridici, come startup, università e centri di ricerca, che abbiano sede in uno Stato membro o in un paese associato. Il programma mira a promuovere lo sviluppo di soluzioni innovative in settori strategici, rendendolo particolarmente interessante per startup tecnologiche o legate alla sostenibilità.

Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), invece, rappresenta un esempio di finanziamento indiretto, ovvero risorse stanziate dall’UE ma gestite a livello regionale. Attraverso bandi specifici, le autorità locali offrono diverse forme di supporto alle imprese, come finanziamenti agevolati, garanzie sul credito o sgravi fiscali. L’obiettivo del FESR è ridurre le disparità economiche e sociali tra le regioni europee, favorendo la crescita e l’innovazione nelle aree meno sviluppate.

Navigare il processo di application per i finanziamenti europei può sembrare complesso, ma seguire alcuni accorgimenti può fare la differenza:

  • identificare il programma giusto;
  • preparare una proposta solida;
  • collaborare con partner strategici;

monitorare i bandi regionali.

di Carlo Mirandoli

Sono uno scrittore con un blog, il progetto di scrivere un libro e un appetito per tutte le cose creative.

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