La tequila non è soltanto un liquore messicano molto forte, un distillato ottenuto dall’agave e da altre erbe fermentate, spesso con aggiunta di zucchero per regolare tasso alcolico e gusto.
È di fatto un prodotto di eccellenza che negli anni ha raggiunto altissimi livelli qualitativi, seguiti a pari passo dal successo di consumi, da quando alla fine dell’800 è passata da un prodotto locale ad un ingrediente fondamentale di cocktail. Questo oltre che naturalmente rappresentare un importantissimo distillato da degustazione.
La vera tequila di qualità
La tequila, protetta da un disciplinare estremamente rigido per la sua produzione, è il distillato nazionale del Messico, declinato in decine di varianti locali, ognuna da gustare e scoprire un po’ alla volta.
Spesso chi si affaccia al consumo di questo alcolico lo fa passando attraverso i cocktail, che a volte ne esaltano il sapore, mentre in altri si avvantaggiano soltanto della sua elevata gradazione.
È molto facile, degustando una tequila dopo l’altra, ritrovarsi a non riuscire a stare in piedi, visto che questo liquore si beve anche in maniera molto facile, a differenza di altri più impegnativi.
Conviene quindi ottimizzare gli sforzi e imparare a riconoscere una tequila di grande qualità e struttura da quelle facili adatte ad uno shot.
La produzione del liquore
La tequila si ottiene dalla fermentazione e poi dalla distillazione del ricavato della macerazione della pianta dell’agave.
Per renderci conto delle proporzioni, consideriamo che ci sono più di 200 varietà di agave in Messico, ma per produrre la tequila si può usare solo la più pregiata, nota come Weber Azul, che cresce intorno alla città di Tequila nello stato di Jalisco.
Una volta distillata, viene filtrata e poi imbottigliata, dopo aver passato un periodo di tempo piuttosto breve in vasche di acciaio. In questo caso la varietà è detta Blanco ed è quella più chiara perché è perfettamente trasparente. La sua caratteristica è quella di avere una fortissima profumazione e gusto di agave.
Se però il liquore viene fatto riposare cambia denominazione. In questo caso intervengono anche altre erbe che vengono aggiunte alla tequila e si producono tre tipologie:
La Reposado che deve essere tenuta per almeno 3 mesi in botti di rovere a maturare. Poi c’è la Añejo che deve stare per almeno tre anni a contatto con il legno della botte acquisendo struttura ed un gusto decisamente più complesso. Se poi la maturazione passa i 3 anni si parla di tequila Extra Añejo la più pregevole ma anche, ovviamente la più costosa.
Come si fa a riconoscere una tequila di qualità
Sull’etichetta deve essere riportato che la tequila è stata prodotta con il 100% di puro agave e questa è una condizione necessaria. Visto che disciplinare prevede che la tequila debba avere almeno il 51% di agave nella sua composizione, dobbiamo comprendere di cosa è fatto il resto.
Le bottiglie più dozzinali si limitano ad aggiungere sciroppo di zucchero e alcool, quindi sono soltanto tequila rinforzata. Per questo andrebbero evitate, anche perché in molti casi sono soltanto fonte di un gran mal di testa, senza avere un sapore particolarmente affascinante.
In altri casi, la parte non ottenuta dall’agave viene compensata aggiungendo alcol e distillati prodotti con altre erbe di qualità, ma in questo caso non si può parlare di vera e propria tequila, anche se molti produttori non si fanno problemi a riguardo.
Ovviamente orientarci alla cieca nel mondo della tequila non è la cosa più facile del mondo, soprattutto se si parte da profani e si è potuto soltanto apprezzare quella che si trova comunemente al supermercato, non sempre di qualità eccelsa.
Anche il liquore usato come ingrediente per cocktail, che nella maggior parte dei casi ne mortificano il gusto rendendo praticamente impossibile capirne la struttura non è una buona indicazione.
Su www.latequila.it vengono prese in considerazione varie tipologie di prodotto, in base a costo e composizione. Questo facendo il possibile per raffrontare al meglio le caratteristiche del gusto delle produzioni più pregevoli e meritevoli di essere assaggiate, per comprendere a pieno la complessità della bevanda degli dei azteca.