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Piano di Assetto della riserva naturale regionale della Tenuta di Acquafredda: le proposte di emendamenti approvate dalla Commissione Ambiente

 

Con deliberazione n. 637 del 29 settembre 2020 la Giunta Regionale del Lazio ha adottato la  proposta di deliberazione con concernente la “approvazione del piano della riserva naturale della Tenuta di Acquafredda”.

La proposta è stata assegnata alla VIII Commissione Ambiente presieduta da Valerio Novelli (M5S), che il 20 ottobre 2020 ha tenuto su di essa una prima riunione di presentazione, a cui hanno fatto seguito  una audizione con le associazioni ambientaliste che si è svolta il successivo 6 novembre.

Per le ore 12 del 27 novembre 2020 è stato fissato il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti da parte dei membri della Commissione Ambiente.

Alla fine risultano essere state presentate 71 proposte di emendamenti, 36 delle quali hanno riguardato la scheda progetto n. 9, di cui è stata chiesta la eliminazione, mentre 27 di queste sono state presentate dal Presidente della VIII Commissione Ambiente Valerio Novelli ed hanno riguardato esclusivamente le zone agricole, facendo sempre riferimento allo “sviluppo delle attività rurali aziendali così come individuate dall’art. 2 della LR 14/2006”.

Alle 72 proposte di emendamenti se ne è aggiunta fuori tempo massima un’altra da parte della consigliera Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia) che è stata ugualmente inserita nel fascicolo  dei 71 emendamenti.

A causa della approvazione del bilancio sono state sospese le riunioni di tutte le Commissioni fino a dopo l’Epifania di quest’anno.

Il 4° comma dell’art. 26 della legge regionale n. 29/1997 dispone  che “trascorsi tre mesi dall’assegnazione della proposta di piano alla commissione consiliare competente, la proposta è iscritta all’ordine del giorno dell’Aula“.

Entro il 28 dicembre del 2020 la VIII Commissione avrebbe dovuto approvare gli emendamenti presentati: ciò nonostante Valerio Novelli  ha convocato ugualmente la Commissione Ambiente per il 12 gennaio 2021, a dimostrazione di come l’intero Consiglio Regionale consideri un optional il rispetto delle leggi regionali che lui stesso si è dato: a conferma si porta la mancata designazione dei 2 membri dei Consigli Direttivo degli Enti di gestione delle aree protette istituite nel Lazio che avrebbero dovuto essere insediati dai primi di luglio del 2018!

La discussione sulle proposte di emendamenti è iniziata alle 15,15: come riportato sullo stesso resoconto dell’Ufficio Stampa della Regione “in particolare due sono stati i punti più dibattuti, sui quali è stata presentata la maggior parte degli emendamenti.

In primo luogo la previsione di una edificazione nella zona sudovest dell’area protetta, lungo via dell’Acquafredda, che è stata cancellata con una serie di emendamenti a firma dei consiglieri Marco Cacciatore (gruppo misto), Eugenio Patanè (Pd), Valerio Novelli e Silvia Blasi (M5s), Chiara Colosimo (Fdi), Laura Cartaginese (Lega), Marta Bonafoni (Lista Zingaretti).”

Si tratta della scheda progetto n. 9 relativa ad un’area di 6 ettari su cui il Piano di Assetto adottato nel 2003 consente l’edificazione di strutture socio-sanitarie ed alberghiere.

Scheda progetto n. 9: sottozona D/5

Dopo aver rigettato le proposte di emendamenti della consigliera Chiara Colosimo più che altro perché presentate fuori tempo massimo e quindi per non creare un precedente, il Presidente Novelli ha fatto presente che molte proposte di emendamento sono uguali, ma che è obbligato a rispettare la numerazione della fascicolazione: è stato allora deciso di accorpare per assorbimento tutti gli emendamenti identici, sottoscritti dapprima da tutti i loro firmatari e poi votati, dopo il parere dell’Assessora Enrica Onorati.

il Presidente Novelli ha quindi dato avvio alla discussione generale.

Il  cons. Eugenio Patanè ha tenuto a riepilogare la storia del progetto, contenuta nella scheda 9: “Si tratta – ha dichiarato – di una previsione che arriva dalla Giunta Storace, inserita nel 2003 nel piano di assetto. [la previsione deriva piuttosto dalla Giunta Veltroni, sindaco dal Sindaco al 2008, ndr.]

Nel corso di questi 17 anni non c’è stata alcuna osservazione su questo punto.[ha trascurato di dire che è stata la stessa Roma Natura a chiedere lo stralcio della scheda n. 9 e la destinazione a sottozona C/1 con nota prot. 2011 del 28 luglio 2020, ndr.]

Per questo è stato giusto che l’assessorato la riproponesse, per evitare contenziosi, lasciando al Consiglio regionale il compito di modificare il provvedimento.

Voglio anche ricordare che in questa zona doveva atterrare parte dei 210 mila metri cubi di edificazioni che l’amministrazione comunale di Roma, nel 2008, aveva concesso al Vaticano in cambio di un terreno agricolo.

Metri cubi che non sono cancellati ma restano sospesi sulla città”.

Da parte sua Chiara Colosimo ha replicato a Patanè ricordando che dal 2003 a oggi ci sono stati diversi “governi che potevano modificare il piano”, da Storace a Zingaretti, e anche il Comune di Roma sotto Veltroni dal 2008 al 2011 poteva fare qualcosa: ha quindi concluso affermando che “la posizione di Fratelli d’Italia è chiara: siamo contro questa cementificazione e porteremo le nostre ragioni anche in Campidoglio”.

Per il consigliere Marco Cacciatore gli emendamenti presentati riguardo alla scheda progetto n . 9 “sono a prova di ricorso, anche perché di quella convenzione con il Vaticano è evidente l’illegittimità”.

Il consigliere Eugenio Patané ha tenuto a far presente il suo differente stato d’animo, perché se da un lato la scheda progetto n.9 non arriverà in aula, dall’latro lato non si sente per niente contento perché con il voto del Consiglio Regionale non si elimina l’edificazione dei 210.000 mc. previsti dapprima nel protocollo d’intesa del 2008 e poi nella delibera di Alemanno n. 63 del 4-5 agosto 2011.

A questo punto Valerio Novelli ha ceduto la presidenza alla Vice Presidente Laura Cartaginese per il tempo del suo intervento sulla discussione generale, riguardante il secondo punto, su cui in particolare hanno mirato una serie delle 27 proposte di emendamenti da lui presentato, tutte riguardanti lo sviluppo delle attività rurali aziendali e della diversificazione delle stesse all’interno della riserva.

“Gli agricoltori – ha spiegato da consigliere – devono essere i primi guardiani del territorio, per questo è opportuno ribadire la piena applicazione della legge 14/2006, che permette di dare di nuovo competitività all’agricoltura, senza che questa diventi attività speculativa”.

Le attività agro-silvo-pastorali non hanno secondo lui un riconoscimento giuridico: afferma di non avere presentato prima analoghe proposte di emendamenti anche per altri Piani di Assetto approvati (come Decima-Malafede) per un suo errore:

Di parere diverso il cons. Marco Cacciatore, che ha ricordato come spesso dietro “la diversificazione si celano attività che non hanno nulla a che vedere con l’agricoltura come il recupero energetico”.

Valerio Novelli ha ripreso la Presidenza e dato inizio alla votazione sugli  emendamenti, che riguardo alla scheda progetto n. 9 sono state le seguenti, tutte favorevoli, con il parere altrettanto favorevole dell’Assessora Onorati.

1 – Eliminazione della pag. 93 della Relazione illustrativa: emendamenti n. 1 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 2 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), n. 3 di Valerio Novelli (M5S): parere favorevole dell’Assessora Onorati e voto favorevole di Patanè, Bonafoni, Blasi, Cartaginese, e Colosimo.

2 –  Eliminazione della pag. 94 della Relazione illustrativa: emendamenti n. 4 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 5 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), n. 6 di Valerio Novelli (M5S).

3 – Eliminazione della pag. 101 della Relazione illustrativa: emendamenti n. 7 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), n. 8 e n. 9 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 10 di Valerio Novelli (M5S).

3 – Eliminazione della pag. 106 della Relazione illustrativa: emendamenti n. 11 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 12 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), n. 13 di Valerio Novelli (M5S);

4 – Soppressione del punto 4.2.6.2. della Relazione illustrativa: emendamento n. 14 di Laura Cartaginese (Lega), Orlando Tripodi (Lega), Giuseppe Emanuele Cangemi (Lega), Pasquale Ciacciarelli (Lega), Laura Corrotti (Lega) e Daniele Giannini (Lega);

5 – Eliminazione della pag. 109 della Relazione illustrativa: emendamenti n. 15 di Valerio Novelli (M5S);

6 – Eliminazione del periodo di pag. 10 dell’art. 14 della Normativa Generale: emendamenti n. 48 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 49 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti),

7 – Eliminazione del periodo di pag. 11 dell’art. 14.3 della Normativa Generale: emendamenti n. 51 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 52 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), n. 53 di Valerio Novelli (M5S);

8 – Eliminazione della scheda progetto n. 9 dell’Allegato1: emendamenti n. 54, n. 58 e n. 59 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 55 e n. 60 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), n. 56 e n. 61 di Valerio Novelli (M5S) e n. 57 e n. 62 di Laura Cartaginese (Lega), Orlando Tripodi (Lega), Giuseppe Emanuele Cangemi (Lega), Pasquale Ciacciarelli (Lega), Laura Corrotti (Lega) e Daniele Giannini (Lega);

9 – Riconversione in sottozona C1 della sottozona D5 della Tavola 1: emendamenti n. 63 e n. 65 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 64 di Valerio Novelli (M5S),  n. 66 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti);

10 – Riconversione in sottozona C1 della sottozona D5 nella Tavola 2: emendamenti n. 67 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 68 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti);

11 – Eliminazione del punto elenco n. 11 di Tavola 4: emendamenti n. 69 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 70 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti) e n. 71 di Valerio Novelli (M5S).

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Con riferimento alle Norme Generali il consigliere Marco Cacciatore (Gruppo Misto) ha presentato le seguenti proposte di emendamenti:

– emendamento n. 17 e n. 18 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti) con cui è stato proposto di eliminare all’articolo 1 l’espressione secondo cui il Piano di Assetto “sostituisce con effetto immediato i piani paesistici”, quando così non è in base al 3° comma della’rt. 143 del D.Lgs. n . 42/2004 (“Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio”), recepito  al 6° comma dell’art. 26 della legge regionale n. 29/1997 [la stessa eliminazione è stata chiesta con l’emendamento n. 18 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti)] – Dopo il parere contrario dell’Assessora Onorati all’emendamento n. 17, il cons. Cacciatore lo ha ritirato ed è stato approvato invece l’emendamento n. 18.

–  emendamento n. 19  con cui è stato proposto di eliminare all’articolo 1 l’espressione secondo cui “sono fatte salve le norme e le previsioni degli strumenti urbanistici, generali ed attuativi, vigenti alla data di entrata in vigore del piano” – Dopo il parere contrario dell’Assessora Onorati all’emendamento n. 19, il cons. Cacciatore lo ha ritirato

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A parte l’emendamento n. 41 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), che è stato approvato, e l’emendamento n. 42 di Gaia Pernarella (M5S), che dopo il parere contrario dell’Assessora Onorati è stato ritirato, entrambi riferiti al PTPR, i rimanenti emendamenti sono stati presentati dal consigliere Valerio Novelli (M5S) ed hanno riguardato esclusivamente tutta una serie di Norme Generali riferite alle zone agricole, in cui è stata voluta inserire l’espressione secondo cui il Piano di Asseto “favorisce lo sviluppo delle attività rurali aziendali così come individuate dall’art. 2 della LR 14/2006 ”.

Al riguardo c’è da far presente che la legge regionale del Lazio n. 14 del 2 novembre 2006 detta le “Norme in materia di diversificazione delle attività agricole” ed il citato art. 2  rimanda all’art. 3 che fra le “ATTIVITÀ RURALI AZIENDALI” all’art. 3 ricomprende anche le “ATTIVITÀ MULTIMPRENDITORIALI” esercitate per giunta da soggetti diversi dagli imprenditori agricoli, come “l’ospitalità intesa come ricettività alberghiera, extralberghiera e all’aria aperta ” la “ristorazione” e l’attività per il tempo libero intesa come ogni attività ricreativa …, sportiva (leggasi anche campi di golf).

Elenchiamo in ordine numerico di presentazione le Norme Generali prese di mira.

– Art. 1 (emendamento n. 16): inserimento di un punto elenco secondo cui il Piano di Assetto “favorisce lo sviluppo delle attività rurali aziendali così come individuate dall’art. 2 della LR 14/2006 ” – è stato approvato da Novelli, Patanè, Cartaginese e Blasi secondo il testo riformulato dalla Giunta;

– art. 7 (emendamento n. 20): sostituzione delle parole “agro-silvo-pastorali” con “rurali aziendali ai sensi dell’art. 2 della LR 14/2006” [eliminando in tal modo la silvicoltura, ndr.] – è stato approvato da Novelli, Patanè, Cartaginese e Blasi;

– art. 13, comma 13.3 septies (emendamento n. 21):  riguardo alle nuove strade interpoderali  sostituzione delle parole “per l’utilizzazione forestale e agricola del suolo” con le parole “all’esercizio delle attività rurali aziendali” [eliminando in tal modo del tutto l’utilizzazione forestale, ndr.] – è stato approvato da Novelli, Cartaginese e Blasi, con l’astensione del cons. Patanè;

– art. 15 (zone B), comma 15.2 (emendamento n. 22): sostituzione delle parole “agro-silvo-pastorali compatibili ” con le parole “le attività rurali aziendali” – è stato approvato da Novellie Blasi, con l’astensione dei cons. Patanè e Cartaginese;

–  art. 15 (zone B), comma 15.4 (emendamento n. 23): sostituzione delle parole “agro-silvo-pastorali compatibili ” con le parole “attività rurali aziendali e gli interventi” – è stato approvato da Novellie Blasi, con l’astensione dei cons. Patanè e Cartaginese;

–  art. 15 (zone B), comma 15.5 (emendamento n. 24): sostituzione con le parole “le attività rurali aziendali” – è stato approvato da Novelli, Cartaginese  e Blasi secondo il testo riformulato dalla Giunta, con l’astensione del cons. Patanè ;

– art. 15 (zone B), comma 15.5 (emendamento n. 25): eliminazione del 3° punto elenco (“attività di fruizione e didattiche e la realizzazione di attrezzature idonee agli usi consentiti, ad esclusione del campeggio”) – è stato ritirato;

– art. 15 (zone B), comma 15.5 (emendamento n. 26): eliminazione del 3° punto elenco (“le attività agrituristiche”) – è stato approvato da Novelli, Patanè, Cartaginese e Blasi;

– art. 15 (zone B), comma 15.7 (emendamento n. 27): eliminazione totale del testo (“È consentito l’esercizio del pascolo tradizionale nelle zone di riserva generale nei limiti previsti dalla normativa di settore vigente. Nel caso di situazioni particolarmente delicate in relazione agli equilibri ambientali l’EdG può predisporre un programma di gestione, che fissa le operazioni colturali necessarie per una gestione del fondo secondo principi di ecocompatibilità e le eventuali limitazioni e prescrizioni per valorizzare la suscettività del pascolo ed ottimizzare di conseguenza il carico di bestiame”) – è stato ritirato;

– art. 15 (zone B), comma 15.11 (emendamento n. 28): aggiunta dopo la parola “vivai” dell’espressione “con  esclusione di quelli esercitati con le modalità delle attività rurali aziendali” – è stato approvato da Novelli, Patanè, Cartaginese e Blasi;

– art. 15 (zone B), comma 15.20 (emendamento n. 29): eliminazione totale del testo (“Entro la fascia di rispetto di dieci metri dalle sponde o dai piedi degli argini dei corsi d’acqua vincolati ai sensi dell’art. 142, comma 1, lettera c), del Codice dei beni culturali e del paesaggio e nella fascia di 2 metri di tutti i corsi d’acqua non stagionali, esclusi i canali di irrigazione, sono vietati l’esercizio dell’agricoltura, il taglio della vegetazione riparia naturale, tutte le trasformazioni del territorio fatti salvi gli interventi di recupero e riqualificazione ambientale. Le eventuali strade di servizio o le capezzagne dovranno svilupparsi al di fuori di tale fascia di rispetto.”) – è stato ritirato;

– art. 15 (zone B), comma 15.22.1 (Sottozone B1) (emendamento n. 30): eliminazione dopo le parole “attività stesse” dell’espressione successiva (“secondo le indicazioni fornite per la specifica sottozona.”) – è stato ritirato;

– art. 16 (Zone C), comma 16.3 (emendamento n. 31): sostituzione dalle parole “le attività” fino alle parole “attività agro-silvo-pastorali” con le parole “rurali aziendali ed è incoraggiata la produzione artigianale di qualità esercitata con  le modalità  delle attività di diversificazione agricola di cui all’art. 2 della LR 14/2006” – è stato approvato da Novelli, Cartaginese  e Blasi secondo il testo riformulato dalla Giunta, con l’astensione del cons. Patanè ;

– art. 16 (Zone C), comma 16.6 (emendamento n. 32): eliminazione totale del testo (“È consentito il riutilizzo di strutture esistenti per attività agrituristiche con le limitazioni previste dalla legge regionale vigente, e il riutilizzo delle stesse per turismo rurale e ambientale, per la realizzazione di fattorie scuola e attività educative di tipo agro ambientale e naturalistico, nei limiti stabiliti per le relative sottozone C1 e C2. Il riutilizzo a fini di turismo rurale ed ambientale è subordinato all’approvazione di un PUA di cui al comma 8.6 delle presenti norme generali.”) – è stato ritirato;

– art. 16 (Zone C), comma 16.7 (emendamento n. 33): dopo le parole “strutture aziendali” aggiunta delle parole “necessari all’esercizio delle attività rurali aziendali sono” – è stato approvato da Novelli, Patanè, Cartaginese e Blasi;

– art. 16 (Zone C), comma 16.10 (emendamento n. 34): riguardo alle nuove strade interpoderali  sostituzione delle parole “l’utilizzazione agricola e forestale” con le parole “l’esercizio delle attività rurali aziendali” [eliminando in tal modo del tutto l’utilizzazione forestale, ndr.] – è stato approvato da Novelli, Cartaginese e Blasi, con l’astensione del cons. Patanè;

– art. 16 (Zone C), comma 16.11 (emendamento n. 35): eliminazione totale del testo (“Sono altresì consentite: a. le attività agrituristiche, valorizzate e sostenute secondo le disposizioni di settore vigenti nella Regione Lazio e la riutilizzazione delle strutture esistenti per turismo rurale e ambientale nelle misure previste per ciascuna sottozona.”) – è stato ritirato;

– art. 16 (Zone C), comma 16.13 (emendamento n. 36): eliminazione del periodo “Le utilizzazioni produttive esistenti nei fondovalle sono mantenute all’esterno di una fascia di rispetto di 10 m dalle sponde o dai piedi degli argini dei corsi d’acqua vincolati ai sensi dell’art. 142, comma 1, lettera c), del codice dei beni culturali e del paesaggio. e nella fascia di 2 metri da tutti i corsi d’acqua non stagionali, con esclusione dei canali di irrigazione, allo scopo di favorire lo sviluppo dell’ambiente ripariale o comunque di non comprometterlo. Le eventuali strade di servizio o le capezzagne dovranno svilupparsi al di fuori di tale fascia di rispetto.” – è stato ritirato;

– art. 16 (Zone C), comma 16.16.1(emendamento n. 37): eliminazione della parola “agro-silvo-pastorali” – è stato ritirato;

– art. 16 (Zone C), comma 16.16.1, primo punto elenco (emendamento n. 38): eliminazione delle parole “Le nuove coltivazioni orticole e frutticole” e loro sostituzione con “Le nuove coltivazioni di tipo specializzato orticolo e arboricole” – è stato approvato da Novelli, Patanè, Cartaginese e Blasi;

– art. 16 (Zone C), comma 16.16.1, terzo punto elenco (emendamento n. 39): eliminazione delle parole “attività agrituristiche” con le parole “le attività di diversificazione agricola da autorizzare previo PUA” – è stato approvato da Novelli, Patanè, Cartaginese e Blasi;

– art. 16 (Zone C), comma 16.16.1, quarto punto elenco (emendamento n. 40): eliminazione dell’intero testo (“Sono consentiti gli interventi necessari al risanamento igienico-sanitario delle strutture agro-zootecniche nei nuclei aziendali esistenti purché connessi all’esercizio delle attività agricole (prima trasformazione, conservazione, commercializzazione dei prodotti aziendali, attività didattico educative e di manutenzione del territorio). Ai sensi dell’art. 26 comma 1bis della legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 e ss.mm.ii. è consentita l’attuazione di piani di utilizzazione aziendale (PUA) di cui al comma 8.6 delle presenti norme generali.”) – è stato ritirato.

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Le proposte di emendamenti del cons. Valerio Novelli hanno riguardato anche la seguente Normativa Specifica.

– art. 6 (Zone B), comma 6.2 (emendamento n. 43): eliminazione delle parole “razionalizzare le utilizzazioni agricole e pastorali per renderle pienamente compatibili con le esigenze di conservazione della biodiversità e del paesaggio” – è stato ritirato.

– art. 6 (Zone B), comma 6.3, quinto capoverso (emendamento n. 44): prima della parola “attività” inserire “sono concesse le” – è stato ritirato.

– art. 6 (Zone B), comma 6.3, quinto capoverso (emendamento n. 45): dopo la parola “attività” inserire le parole “agricole tradizionali così come individuate all’art. 2 della LR 214/2006” – è stato ritirato.

– art. 6 (Zone B), comma 6.3, quinto capoverso (emendamento n. 46): eliminazione delle parole “agro-pastorali: sono consentite le coltivazioni di tipo estensivo, secondo le rotazioni tipiche dell’agro romano. Le coltivazioni orticole e frutticole esistenti, sono consentite, in considerazione delle caratteristiche agro-geo-pedologiche e paesaggistiche della Riserva. Le utilizzazioni produttive esistenti nei fondovalle sono mantenute all’esterno di una fascia di rispetto misurata a partire dalle sponde o dai piedi degli argini dei corsi d’acqua, pari a 5 ml nel caso di prati-pascolo e pari a 10 ml nel caso di seminativi, colture orticole permanenti e arboreti” – è stato ritirato.

– art. 6 (Zone B), comma 6.3, sesto capoverso (emendamento n. 47): eliminazione delle parole ”È obbligatorio il ripristino o recupero delle recinzioni tradizionali, con abbandono di fasce laterali di 1,0 ml, per motivi paesaggistici ed ambientali.” – è stato approvato da Novelli, Patanè, Cartaginese e Blasi secondo il testo riformulato dalla Giunta.

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Con il voto favorevole di Novelli, Patanè, Cartaginese e Blasi c’è stata la approvazione delle proposte di emendamenti complessive, del coordinamento formale e del coordinamento tecnico.

***********************

Come si può vedere il consigliere Valerio Novelli ha voluto proporre i suoi  emendamenti in applicazione della lettera a) del 1° comma dell’art. 31 della legge regionale n. 29/1997, così come introdotto con la legge regionale n. 7 del 22 ottobre 2018, ai sensi della quale  “per consentire la qualificazione e la valorizzazione del territorio agricolo, nell’ambito delle finalità istitutive dell’area naturale protetta, gli organismi di gestione, .. favoriscono: a) le attività agricole aziendali di cui all’articolo 2 della l.r. 14/2006 e quelle integrate e compatibili di cui alla l.r. 38/1999 e alla l.r. 14/2006 

Ma il consigliere Novelli ha proposto la eliminazione di tutte le attività silvo-pastorali sia nelle zone B che nelle zone e sottozone C, per consentire prevalentemente delle attività agricole in tutta la riserva  naturale, in violazione della normativa vigente della legge regionale n. 29/1997 ed in particolare nella zona di protezione (zona  C) dove “continuano secondo gli usi tradizionali o secondo metodi di agricoltura biologica e/o compatibile, le attività agro-silvo-pastorali”.

Ha inoltre proposto la eliminazione di tutte le attività agrituristiche.

La società Agriconsulting, che ha vinto il bando per la redazione di tutti i Piani di Assetto dei parchi e delle riserve gestite dall’Ente Roma Natura, ai fini della unitarietà di una disciplina comune per ogni area naturale protetta del sistema romano ha dettato una Normativa Generale uguale per tutte le sue aree naturali protette ed una Disciplina Specifica invece per ogni parco o riserva.

 L’approvazione del Piano di Assetto della riserva di Decima Malafede è avvenuta senza che sia stata intaccata la Normativa Generale, che dovrebbe valere anche per le altre aree naturali protette gestite da Roma Natura, compresa quindi la riserva della Tenuta di Acquafredda.

Le proposte di emendamenti di Valerio Novelli, se approvate dal Consiglio RFegionale, andrebbero a modificare o ad eliminare tutta la serie di Norme che sono state definitivamente approvate con il Piano di Assetto di Decima Malafede.

IN TAL MODO SI VERREBBE A DETERMINARE UN CONTRASTO ED UN CONSEGUENTE CONTENZIOSO INACCETTABILE SU QUALE DEBBA ESSERE L’UNICA NORMATIVA GENERALE VALIDA PER TUTTE LE AREE NATURALI PROTETTE GESTITE DA ROMA NATURA.

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

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